La grotta, tra le più belle dell'isola, si apre nella piccola ansa chiusa della piana biancha e della spiaggia del core.
L'entrata bassa - attenzione agli scogli affioranti-
si allarga subito in un ampia volta alta dieci metri.
La luce diafana dell'entrata è arricchita dal raggio luminoso proveniente da un oblò, resto di un cunicolo dell'acquedotto romano che collegava cala inferno a S.Maria dove alimentava, tra l'altro, i servizi di una villa sontuosa, forse appartenuta ad Ottaviano Augusto.
E' proprio l'effetto sull'acqua determinato dal fascio di luce che irrompe dalla volta, ad aver dato il nome alla grotta: il riverbero scintillante rievoca infatti una cascata di smeraldi.